Spectacle "Une ombre vorace"

Una doppia scalata

Jean Vidal, un alpinista prossimo alla fine della sua carriera, decise un giorno di scalare l'Annapurna in Nepal, dove suo padre era morto circa 30 anni prima. La sua storia è stata adattata per il cinema. Da lì, Mariano Pensotti intreccia i livelli di finzione attraverso i monologhi di Jean Vidal e di Michel Roux, l'attore scelto per interpretare il suo ruolo, che a sua volta parla di suo padre.

Fare un film e scalare una montagna diventano due facce dell'esistenza umana. Il regista ama le narrazioni intime che si rispondono e si intersecano l'una con l'altra, portando alla luce intere fasce di storia dimenticata: come la montagna che, con lo scioglimento dei ghiacci, lascia affiorare i corpi degli scomparsi.

Sul palco, Une Ombre vorace alterna due monologhi, due narrazioni. Ai due lati del palcoscenico: l'alpinista in cerca di ascesa e l'attore in cerca di incarnazione, che raccontano il loro epico viaggio, l'uno verso le vette, l'altro rivolto alle telecamere. Tra i due, una parete di ghiaccio o di specchi interrompe il viaggio, distorcendo i riflessi ma non impedendo un'interazione tra l'originale e il suo doppio.